La chirurgia refrattiva laser per la correzione di miopia, astigmatismo e ipermetropia

Cos’è?: Il laser consente la correzione chirurgica dei vizi di refrazione (miopia, astigmatismo e ipermetropia). Con questo strumento si può variare la forma della cornea: la superficie oculare trasparente che si trova davanti all’iride è, infatti, una lente naturale di cui si può migliorare la messa a fuoco (“potere diottrico”).

Come si fa a correggere un vizio di refrazione? La cornea possiede circa il 60% del potere refrattivo dell’occhio (con 40 diottrie): questa capacità di variare la direzione dei raggi luminosi facendoli convergere sulla retina è data dalla sua curvatura. La chirurgia refrattiva con laser, variando la forma della superficie esterna dell’occhio, mira a far sì che le immagini giungano a fuoco sulla retina. Schematicamente possiamo dire che, per correggere la miopia, dobbiamo appiattire la cornea, mentre per la correzione dell’ipermetropia bisogna aumentare la curvatura della cornea stessa.

Quali sono le tecniche che permettono di correggere i difetti di refrazione col laser?
Le tecniche sono tre:

Lasik: si taglia la cornea creando una sorta di ‘sportellino’ (detto anche lembo o flap, che comprende epitelio, membrana di Bowman e stroma superficiale) ossia si pratica una sezione orizzontale della superficie oculare trasparente. Questa azione si può compiere con una sorta di bisturi di precisione chiamato microcheratomo oppure con un altro laser (chiamato femtolaser). Il lembo viene sollevato e, grazie al laser ad eccìmeri, la cornea viene assottigliata; successivamente il lembo viene ‘richiuso’.

    • Vantaggi: con la lasik il paziente solitamente non soffre e dopo l’intervento il recupero visivo è immediato.
    • Svantaggi: la creazione dello sportello (flap) è una procedura più rischiosa e il suo successo dipende molto dall’abilità manuale del chirurgo. Il flap può risultare ancora sollevato a distanza di un anno, non arrivando mai ad una completa adesione con lo stroma sottostante; questo può comportare la possibilità di uno spostamento accidentale in caso di trauma. Inoltre, sono possibili le contaminazioni infettive sotto il flap.

PRK (PhotoRefractive Keratectomy =cheratectomia fotorefrattiva): con questa tecnica si agisce col laser dopo aver asportato l’epitelio corneale (strato più esterno della cornea) modificando la curvatura della superficie corneale. Al termine dell’intervento si utilizza una lente a contatto morbida senza potere refrattivo, che ha unicamente lo scopo di proteggere l’occhio durante la ricostituzione dello strato corneale esterno (la riepitelizzazione avviene in 4-5 giorni).

Vantaggi: è la procedura più semplice e, quindi, è tecnicamente più facile da eseguire. L’assenza del lembo riduce anche le complicanze a lungo termine dell’intervento.

Svantaggi: dolore post-operatorio, maggiore rischio di avere opacità corneali legate all’intervento.
Lasek: questa tecnica è sostanzialmente paragonabile alla PRK: l’epitelio viene sollevato completamente, ma in questo caso verrà riposizionato sull’occhio dopo il trattamento laser (invece nella PRK l’epitelio veniva eliminato). Con questa tecnica, quindi, si solleva l’epitelio corneale, il laser modella la cornea per ottenere il risultato refrattivo sperato e, alla fine dell’intervento, si riposiziona il lembo di epitelio (che viene poi protetto con una lente a contatto). L’epitelio riposizionato protegge la formazione del nuovo epitelio, ma il suo eventuale spostamento non pregiudica il risultato dell’intervento.

Quali difetti possono essere eliminati o ridotti con la chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri?
La miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo (che può essere associato ad altri vizi refrattivi). Astigmatismo e miopia sono difetti per la cui correzione è necessario asportare una quantità di tessuto corneale maggiore, a parità di diottrie, rispetto all’ipermetropia.

Quando è opportuno scegliere una tecnica piuttosto che un’altra? La scelta spetta ovviamente al medico oculista che esegue l’intervento. In linea di massima si tende a preferire la lasik, ad esempio, per il trattamento di miopie lievi-moderate, mentre generalmente la PRK e la lasek vengono scelte in caso di miopie elevate.

Quand’è controindicato l’intervento? La tecnica punta ad eliminare il difetto visivo rimodellando la cornea, riducendone lo spessore al fine di darle la forma desiderata. Una delle controindicazioni principali è data ovviamente da una superficie oculare troppo sottile. Quindi, lo spessore della cornea va sempre misurato prima dell’intervento (pachimetria corneale). Altra controindicazione è la secchezza oculare: attraverso appositi test della lacrimazione si può valutare quale sia la quantità di lacrime secrete, escludendo le persone affette da occhio secco. Inoltre, tutte le patologie che affliggono la cornea costituiscono un limite alla chirurgia refrattiva con laser, in particolare se si è affetti da cheratocono. La miopia può essere trattata con successo e senza rischi fino a 10-12 diottrie, valori oltre i quali si presentano seri rischi per l’occhio; lo stesso si può dire per ipermetropie superiori alle 5-6 diottrie, per le quali il trattamento spesso non risulta totalmente efficace.

Quando fare l’intervento? L’età migliore per sottoporsi all’intervento di chirurgia refrattiva è compresa tra i 25 e i 40 anni, in quanto prima dei 25 anni i difetti di vista possono ancora peggiorare sensibilmente e, dunque, vanificare il trattamento; invece dopo i 40 anni compare la presbiopia e, inoltre, si corrono maggiori rischi di soffrire di occhio secco, aumentando quindi i rischi di bruciore dopo l’operazione. Inoltre il difetto refrattivo deve essersi stabilizzato da almeno 12-24 mesi.

Ci sono persone per cui è particolarmente indicato il laser? Spesso capita che persone che fanno un uso non corretto di lenti a contatto siano spesso soggette ad infezioni; dunque, potrebbero trarre giovamento dall’intervento ambulatoriale. Ci sono, inoltre, categorie di persone a cui, a causa del tipo di lavoro, hobby o sport, le lenti a contatto o gli occhiali possono dare maggiori problemi rispetto ai rischi legati a un intervento laser. Alcune persone hanno un difetto visivo con una differenza elevata tra i due occhi; questa situazione non è correggibile completamente con gli occhiali, in quanto il nostro cervello non tollera differenze superiori alle 3 diottrie. L’unico presidio per la correzione totale e la conservazione della visione binoculare è, allora, la chirurgia refrattiva con laser oppure il corretto impiego delle lenti a contatto. In conclusione la chirurgia refrattiva è una metodica che non ha solo funzioni estetiche ma anche funzionali.