Per “cataratta” si definisce un opacamento del cristallino dell’occhio. Il cristallino ha la stessa funzione dell’obiettivo in una macchina fotografica, deve produrre nell’occhio un’immagine a fuoco.
La cataratta dunque non è una malattia contagiosa, né può insorgere in seguito ad un affaticamento prolungato degli occhi.
La cataratta è la principale causa di cecità trattabile presente in tutti i paesi del mondo e colpisce soprattutto persone sopra i 60 anni.

  • CHIRURGIA DELLA CATARATTA:

Il centro oculistico Del Re propone ai propri pazienti la facoemulsificazione microincisionale, che rappresenta la più moderna ed efficace tecnica per la cura della cataratta. Essa consiste nella rimozione del cristallino catarattoso ed inserzione di cristallino artificiale.

Per la cura della cataratta secondaria, invece, Il centro oculistico Del Re, si avvale del Nd:YAG Laser, che rappresenta la più moderna ed efficace tecnica per la cura ed il trattamento di alcune malattie, come cataratta o terapie post cataratta e glaucoma grave.

Cos’è l’Nd:YAG laser? È un laser, detto a “stato solido”, che serve per curare alcune malattie degli occhi.
La sua peculiarità consiste nel distruggere il tessuto bersaglio: per questa sua caratteristica è detto “laser fotodistruttivo” .

Quando si utilizza? L’Nd:YAG laser viene impiegato ambulatorialmente per trattare: – La cosiddetta “cataratta secondaria”: è una conseguenza frequente dell’intervento di cataratta, caratterizzata dalla progressiva opacizzazione della capsula che contiene la lente intraoculare artificiale (che sostituisce il cristallino, la lente naturale contenuta nel nostro occhio). La comparsa di questo appannamento determina una progressiva riduzione della vista e si può manifestare anche dopo pochi mesi dall’intervento. Utilizzando l’Nd:YAG Laser si fora la capsula posteriore divenuta opaca, creando una via di passaggio per la luce: in tal modo si può eliminare l’appannamento visivo; questo avviene perché, quando ci si opera di cataratta, si mantiene l’involucro esterno del cristallino naturale, una sorta di sottile membrana all’interno del quale viene poi inserita la lente artificiale.

Come viene eseguito il trattamento? L’intervento è ambulatoriale. A chi si sottopone al trattamento (previa firma del consenso informato)
vengono instillate gocce anestetiche nell’occhio per evitare il dolore. Successivamente l’oculista impiega una lente per osservare meglio la zona da operare e, quindi, utilizza una mira luminosa per indirizzare correttamente il laser sulle strutture che devono essere forate. Durante il trattamento si può avvertire un leggero fastidio all’occhio. Al termine del trattamento viene generalmente instillato un collirio antinfiammatorio. Sono necessari ulteriori controlli medico-oculistici nei giorni successivi all’operazione.

Quali precauzioni bisogna prendere prima e dopo il trattamento? Il giorno stesso e nei giorni successivi (il cui numero varia a seconda dalla malattia) è importante non sottoporsi a compiti faticosi. Le terapie che vengono prescritte dopo l’intervento sono a base di colliri conto l’infiammazione e quelli che riducono la pressione intraoculare (da instillare per sette-dieci giorni dopo il laser).

Quali possono essere gli effetti collaterali? L’effetto collaterale più frequente, ma anche meno grave, può essere un arrossamento dell’occhio causato dalla lente che il medico oculista ha utilizzato durante il trattamento (facendola entrare in contatto con la superficie oculare); questo problema può comunque risolversi spontaneamente nell’arco di pochi giorni. Durante il trattamento si possono verificare dei lievi sanguinamenti, che però in genere si risolvono nell’arco di pochi minuti. Una complicazione possibile è, inoltre, la comparsa di rotture periferiche della retina a seguito di trattamento laser per l’opacizzazione (secondaria) del cristallino. Rara evenienza è, infine, la formazione di un edema maculare che di solito si risolve spontaneamente.